Il ritrovamento [modifica]
Il relitto [modifica]
L'ipotesi di trovare il relitto del Titanic nacque poco dopo l'affondamento. I rilievi batimetrici, già nel 1912, indicavano una profondità oceanica di 3.800 m nella zona del naufragio, troppo grande per la tecnologia dell'epoca. Oggi è noto che il relitto giace a circa 1.600 km di distanza da New York e a circa 650 km da Capo Race a Terranova (al momento del ritrovamento, Ballard indicò la distanza di 375 miglia da St. John's e 1.000 miglia da Boston). Al tempo si calcolava che il relitto fosse al largo dei Banchi di Terranova. a circa 900 km da Capo Race, alle coordinate - poi dimostratesi errate - di 41°46' N di latitudine, 50° 14' W di longitudine.
Nessun tentativo fu compiuto fino al 1º settembre 1985, quando una spedizione congiunta franco-americana condotta da Jean-Louis Michel e Robert Ballard del Woods Hole Oceanographic Institution, localizzò e fotografò l'intero relitto, a 22 km di distanza dal luogo dove si supponeva si trovasse[89].
Esso giace a circa 486 miglia dall'isola di Terranova, ad una profondità di 3.787 m, su un fondale fangoso, ai piedi della scarpata continentale nordamericana, pertanto proprio sulla piana abissale. Le coordinate esatte sono: 41°43′55″N 49°56′45″W.
La scoperta più interessante fu che la nave si era spaccata in due tronconi, con la sezione di poppa situata a 600 metri di distanza dalla prua e rivolta in direzione opposta. C'erano testimonianze discordanti sul fatto che la nave si fosse spezzata e le inchieste successive conclusero che la nave era affondata intatta[90]. Per esempio, il 2° ufficiale Lightoller e il colonnello Gracie affermarono sempre che lo scafo naufragò intatto[34], e così pure Lawrence Beesley nel suo libro The Loss of the Titanic. Secondo i disegni riportati nel libro di Ballard[8], è probabile che la rottura si sia verificata poco sotto il livello dell'acqua, facendo così intuire (non vedere) l'avvenuta rottura. Ciò che i testimoni videro fu infatti l'improvvisa discesa del ponte di poppa sulla superficie per poi rialzarsi in posizione verticale[8].
Si stabilì che la prua affondò con un angolo di discesa accentuato, arando il fondale marino dopo il distacco dalla poppa e sotterrandosi per circa 18 metri. La poppa, invece, si devastò completamente a causa dell'aria contenuta al momento dell'affondamento, che ebbe l'effetto di scardinare scafo e ponti. Alla devastazione contribuì anche l'elevata velocità di impatto col fondale, dato che la poppa era appesantita dalle mastodontiche motrici alternative che ancora oggi si trovano imbullonate nella posizione originale. I tronconi della nave affondarono a gran velocità, tanto che si stima abbiano raggiunto il fondale solo dopo 5 minuti e non circa 2 ore dopo, come si calcolò in passato tenendo presente la più lenta discesa di un relitto integro.
Per quanto riguarda i fumaioli, di essi non è stata trovata quasi alcuna traccia. Il n. 1 si staccò quando la nave era ancora in superficie, mentre gli altri si ritiene possano essersi staccati dopo 300 m di profondità, a causa della pressione dell'acqua. Tutti, comunque, si sono spostati di diversi chilometri dal luogo del naufragio per effetto delle correnti marine.
Attorno al relitto si trova una gran quantità di rottami, arredi, stoviglie e oggetti personali dispersi nel raggio di circa un miglio quadrato. I corpi umani e i materiali deperibili come il legno sono stati divorati in brevissimo tempo dagli organismi marini.
Nei primi anni dopo il ritrovamento si fece sempre più forte l'ipotesi di riuscire a riportare a galla i tronconi dello scafo[91], ipotesi avanzata dallo stesso Ballard, il quale però non ne vedeva la reale necessità[92].
Nel 1987 iniziarono ad essere recuperati oggetti di valore tra cui una borsa di pelle piena di gioielli, alcune casseforti ed altri manufatti del relitto che successivamente furono esposti in alcune mostre[93][94], ed aperti in diretta televisiva mondiale[95].
Furono recuperati circa 5000 manufatti, una parte dei quali vennero portati in Francia, dove un'associazione di artigiani ognuno specializzato in un campo diverso li restaurarono pazientemente. Per esempio, furono rimessi a nuovo alcuni trombini (ossia le sirene a vapore dei fumaioli), la base in legno di una bussola, una statuetta di ceramica, la griglia metallica di una panchina, una valigia da uomo contenente indumenti, perfino materiale cartaceo come spartiti musicali, lettere, ricevute bancarie, ecc. Alcuni restauratori sono però contrari al completo restauro dei reperti, in quanto essi sono più significativi se mantengono traccia del trauma che hanno subìto[34].
Nell'agosto 1996 fu tentato un recupero dello scafo alla presenza di due navi da crociera, ma il recupero fallì a causa di un guasto meccanico[96] risolto pochi giorni dopo, quando venne riportata a galla una porzione del ponte di prima classe comprendente due cabine per un totale di 10 tonnellate. L'operazione si svolse grazie all'utilizzo di palloni riempiti di gasolio, che è un liquido più leggero dell'acqua.[97]
Lo scafo del Titanic non si presenta in buone condizioni, tutt'altro. Mentre si riteneva, prima della scoperta del relitto, che il freddo (l'acqua a quella profondità ha una temperatura di 4° C), il buio, le correnti di fondo e la scarsità d'ossigeno disciolto nell'acqua avessero pressoché preservato lo scafo del Titanic integro dalla ruggine, la realtà si presentò ben differente. Vennero smentite le speculazioni degli esperti che - ad esempio - dichiararono che il relitto del Titanic sarebbe stato in condizioni migliori di quello dell'Andrea Doria, in quanto la differenza temporale di permanenza sul fondo oceanico (il Titanic affondò ben 44 anni prima dell'Andrea Doria) sarebbe stata compensata dall'assenza di microorganismi decompositori alle elevate profondità (la tomba del Titanic è a 3.787 m di profondità, mentre l'Andrea Doria giace a soli 80 m di profondità)[98].
Diversi scienziati, tra cui Robert Ballard, ritengono che le visite turistiche al relitto stiano accelerando il processo di degrado[99]. Microrganismi marini stanno progressivamente consumando il ferro del Titanic fin dal momento dell'affondamento, ma a causa del danno aggiunto dai visitatori la National Oceanic and Atmospheric Administration americana stima che «...lo scafo e la struttura della nave potrebbe collassare sul fondale oceanico entro i prossimi 50 anni»[100] (entro 80-100 anni secondo altre stime)[101]. Il libro di Ballard Return to Titanic, pubblicato dalla National Geographic Society, include fotografie che evidenziano il degrado del ponte superiore causato dal posarsi dei batiscafi.
Gli scienziati della spedizione sottomarina del 1997 hanno collocato sulla parte più corrosa del relitto, a prua, una specie di esca con negativi fotografici. Dopo qualche giorno si sono accorti che la gelatina della pellicola era stata intaccata dai batteri che si nutrono di ferro, calcolando che in cento anni circa il 20% della prua è già stato consumato. Secondo gli studiosi, il Titanic è letteralmente "divorato" dai batteri e col passare dei secoli si trasformerà in polvere e minerale ferroso[34].
Nel dicembre 2010 gli scienziati della Dalhousie University di Halifax (Canada) e dell'Università di Siviglia (Spagna) hanno reso pubblici i risultati di nuove analisi su reperti prelevati dalla nave responsabili delle formazioni rugginose chiamate rusticles) causa del degrado dello scafo e hanno isolato una nuova specie di batteri, mai trovata a quella profondità e chiamata Halomonas titanicae[102].
Si presume che il relitto del Titanic, nel 2040 sarà completamente divorato dai batteri, e quindi non sarà più possibile vederlo come relitto sott'acqua (Fonte: La Repubblica)
Proprietà e contenziosi [modifica]
In data 7 giugno 1994 furono assegnati alla RMS Titanic Inc. i diritti di proprietà e di recupero sul relitto[103] da parte della Corte Distrettuale Americana per il Distretto Orientale della Virginia (U.S. District Court for the Eastern District of Virginia) di Richmond.
RMS Titanic Inc., società affiliata della Premier Exhibitions Inc., e i suoi predecessori avevano condotto sette spedizioni al relitto tra il 1987 e il 2004 e hanno salvato circa 5.500 oggetti. L'artefatto più grande, recuperato nel 1998, fu una sezione dello scafo di 17 tonnellate[104]. Molti di questi artefatti sono parte di esposizioni itineranti, esposte dalla RMS Titanic Inc. in musei in tutto il mondo[105].
Nel 1987 durante 32 immersioni, una spedizione mista franco-americana che includeva il predecessore della società RMS Titanic Inc., recuperò approssimativamente 1.800 artefatti, che furono portati in Francia per il loro restauro e la conservazione. Nel 1993 un amministratore francese dell'Ufficio per gli Affari Marittimi del Ministero per Equipaggiamento, Trasporto e Turismo assegnò al predecessore della RMS Titanic Inc. il titolo per gli artefatti recuperati nel 1987.
In una mozione del 12 febbraio 2004, RMS Titanic Inc. chiese che la Corte Distrettuale le assegnasse «...titolo per tutti gli artefatti (inclusi porzioni dello scafo) soggetti della presente azione, sulla base della normativa marittima sulle cose ritrovate» oppure, in alternativa, un compenso per il loro ricupero nell'ammontare di 225 milioni di dollari. RMS Titanic Inc. escludeva dalla mozione la richiesta di un compenso per gli artefatti del 1987, però richiedeva che la Corte Distrettuale dichiarasse che, basato sull'azione amministrativa francese «...gli artefatti recuperati durante la spedizione del 1987 fossero indipendentemente di proprietà di RMST.»
A seguito di un'udienza, la Corte Distrettuale rifiutò in data 2 luglio 2004 di riconoscere la decisione del 1993 dell'amministratore francese e rigettò la richiesta di RMS Titanic Inc. dell'assegnamento di titolo per gli artefatti recuperati a partire dal 1993 e di applicare la norma marittima sul ritrovamento di cose perdute.
RMS Titanic Inc. si appellò presso la Corte di Appello degli Stati Uniti dell'America. Nella sua decisione del 31 gennaio 2006[106], la corte ha riconosciuto espressamente «...che sia appropriato di applicare la normativa sul salvataggio marittimo su relitti come quello della Titanic» e ha negato l'applicazione della normativa marittima sul ritrovamento di cose perdute. La Corte ha però deciso anche che la Corte Distrettuale «...non aveva giurisdizione sugli “artefatti del 1987” e ha quindi annullato questa parte della decisione» della Corte del 2 luglio 2004. In altre parole, secondo questa decisione, RMS Titanic Inc. ha titolo per gli artefatti assegnatigli nella decisione francese (precedentemente valutati a 16,5 milioni di dollari) e continua ad essere in possesso del relitto del Titanic. La Corte di Appello ha rinviato alla Corte Distrettuale il compito di determinare il compenso di salvataggio (225 milioni di dollari richiesti da RMS Titanic Inc.)[107].
Il Titanic nell'immaginario collettivo [modifica]
È opinione largamente condivisa che questa tragedia non fu soltanto un grave incidente marittimo.
« L’affondamento del Titanic rappresentò la fine di un’epoca, il sogno infranto della Belle époque. Come per la caduta dell’Impero babilonese, l’affondamento del Titanic ha rappresentato il simbolo dello sgretolamento di orgogliosi imperi, con una simile mescolanza di ricchi, borghesi e poveri tutti destinati insieme all'abisso. Era la fine di una leggenda che sposava la tecnologia alla ricchezza, il materialismo al romanticismo, l’illusione alla fantasia.[108] » |
« Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 furono - forse per l’ultima volta - rigorosamente applicate le regole di una cavalleria un po’ romantica che costituiva, in senso esteriore, il punto d’arrivo della civiltà occidentale. Furono salvate per primi le donne e i bambini mentre gli uomini (e fra essi miliardari famosi) si rassegnarono a perire con dignità di gentlemen. Tramontò il mito dell’indistruttibilità di un prodotto della tecnologia moderna. Un mondo che sembrava sicuro e inviolabile, soprattutto per i ricchi, affondò insieme col transatlantico.[109] » |
« La tragedia che coinvolse la famosa nave non è solo da considerare come uno spiacevole e mortale incidente. Esso ha influito in maniera molto più incisiva nella coscienza dell’intero globo. A partire dagli anni ’30 del XIX secolo si erano diffuse idee di grande fiducia nei confronti della scienza e si credeva che la tecnologia potesse risolvere le problematiche della vita degli uomini. Inoltre, tutto ciò si inseriva in un quadro geo-politico di sostanziale stabilità: era la Belle époque. Si può ben capire come in un siffatto contesto l’affondamento di una nave ritenuta inaffondabile potesse colpire la coscienza generale. Il discorso diviene più chiaro se si tiene presente che solo due anni dopo l’Europa sarà coinvolta nella Grande Guerra che spazzerà via ogni speranza provocando la fine di buona parte delle classi dirigenti.[110] » |
« Il Titanic non rappresentò la fine di un'era ma un momento di pausa e riflessione sul fatto che forse non siamo così potenti come crediamo, con l'augurio che non ci sia più una "signora grigia", una "signora elegante" che abbia una così tragica fine.[111] » |
Secondo lo scrittore documentarista Walter Lord, il richiamo del Titanic deve avere componenti più universali. «È un perfetto esempio di crescendo tragico, si passa da un iniziale 'non crederci' al disagio che via via aumenta fino alla completa consapevolezza. Nella storia della nave è facile seguire tale sequenza, quasi come in un film proiettato al rallentatore. Emotivamente coinvolti, ci chiediamo che cosa avremmo fatto noi.»[42]
Questa sensazione è ben descritta dal testimone Lawrence Beesley:
Questa sensazione è ben descritta dal testimone Lawrence Beesley:
« D'improvviso un fiotto di luce dal castello di prua e un razzo s'innalzò sibilando verso il cielo, là dove le stelle ammiccavano sfavillanti sopra di noi. Salì sempre più in alto, mentre un mare di volti lo seguiva con lo sguardo e una pioggia di scintille ridiscesero lentamente scomparendo ad una ad una. E con un sospiro affannoso una parola sfuggì dalle labbra della folla: «Razzi!». È inutile negare l'intensità drammatica della scena; separatela da tutti i terribili eventi che seguirono e immaginatevi la calma della notte, la luce improvvisa sui punti affollati di gente vestita o svestita nelle fogge più svariate, lo sfondo degli enormi fumaioli e degli alberi affusolati rivelati dal razzo che s'innalzava, il cui lampo illuminava allo stesso tempo i volti (e i riposti pensieri) della folla obbediente, gli uni semplicemente col bagliore fisico della luce, gli altri con l'improvvisa rivelazione del significato di quel messaggio. Ognuno seppe senza il bisogno di parole che chiedevamo aiuto a chiunque fosse abbastanza vicino da vederci.[112] » |
Trasposizioni cinematografiche [modifica]
- Salvata dal Titanic (Saved from the Titanic) (1912)
- In Nacht und Eis (1912)
- Atlantis (Atlantis) (1913)
- Titanic (1915)
- Atlantic (Atlantic) (1929)
- La tragedia del Titanic (Titanic) (1943)
- Titanic (Titanic) (1953)
- Titanic, latitudine 41 nord (A Night To Remember) (1958)
- S.O.S. Titanic (S.O.S. Titanic) (1979)
- Blitz nell'oceano (Raise the Titanic) (1980)
- Titanic (Titanic), film TV (1996)
- L'immagine del desiderio (La Camarera del Titanic) (1997)
- Titanic (Titanic) (1997) (rielaborato in versione 3D e redistribuito nel 2012 in occasione del centenario dal naufragio)
- La leggenda del Titanic (The Legend of Titanic) (1999)
- Titanic: La leggenda continua... (2000)
- Ghosts of the Abyss (2003)
- Titanic II (film) (2010)
- Titanic - Blood & Steel (serie televisiva) (2012)
Il romanzo-profezia del 1898 [modifica]
Nel 1898, quattordici anni prima della tragedia, uscì un romanzo dal titolo Futility, or the Wreck of the Titan[113].
L'autore Morgan Robertson scrisse nel libro la storia di un transatlantico chiamato Titan, il più grande mai costruito e considerato inaffondabile, che nel mese di aprile finisce in rotta di collisione con un iceberg nel Nord Atlantico affondando in poche ore.
Molti dettagli appaiono incredibilmente simili alla tragedia del Titanic[114][115][116], come per esempio la stazza (46.000 tonnellate), la lunghezza (243 metri), la velocità di collisione (25 nodi), l'ora (intorno a mezzanotte), il numero dei compartimenti stagni (19), lo scarso numero di scialuppe di salvataggio, ecc.
Varie citazioni [modifica]
- Durante la seconda guerra mondiale, a guerra già inoltrata, il Regime nazista decise di realizzare un film di propaganda sul disastro del Titanic in funzione anti-britannica. Si tratta del filmTitanic (1943), che però non venne distribuito nelle sale cinematografiche tedesche per non impressionare ulteriormente la popolazione già provata dai bombardamenti aerei. Dopo la guerra ebbe un notevole successo in Unione Sovietica grazie alla sua connotazione anti-capitalistica.[117]
- Circola nell'Irlanda del Nord una battuta secondo cui il Titanic "fu costruito dagli irlandesi, ma affondato da un inglese".
- Titanic è anche il titolo di una storia a fumetti di Attilio Micheluzzi, pubblicata per la prima volta a puntate nel 1988 sulla rivista Comic art. Accanto alla fedele e ben documentata ricostruzione della vicenda del Titanic, viene messa in scena una storia in cui i personaggi si lasciano travolgere da passioni, intrighi e falsità, in un crescendo che culminerà con l'arrivo della tragedia.
- Nel film Ghostbusters II (1989), dove la città di New York è invasa dai fantasmi, lo spettro del Titanic e dei relativi passeggeri giungono al porto. "Meglio tardi che mai" è l'amaro commento della Capitaneria.
- Il Titanic è citato nei film Fight Club e Panic Room, entrambi del regista David Fincher.
- Nel primo episodio della seconda stagione di Futurama, Un volo da ricordare (che in lingua originale si intitola A flight to remember, ovvia parodia del film del 1958), il Titanic è in partenza per il suo viaggio inaugurale nello spazio.
- Il Titanic compare anche (come protagonista, oppure solo citato) in vari albi del fumetto Dylan Dog, ad esempio in Abyss.
- Nel capitolo 11 della Saga di Paperon de' Paperoni del fumettista Don Rosa, Paperon de Paperoni viaggia dall'Europa all'America proprio sul Titanic e discute animatamente di affari con il magnate John Jacob Astor: secondo Don Rosa, quest'ultimo viene catapultato in mare durante la collisione con l' iceberg. Paperone si salverà su una scialuppa. Paradossalmente proprio Paperone è responsabile dell'incidente perché sull' iceberg viaggiava lo Zombie (Gongoro nella versione italiana) che lo stava inseguendo da anni per una maledizione lanciatagli da uno stregone africano.
- Nel fumetto britannico di fantascienza Jeff Hawke, nell'episodio Una notte memorabile, l' iceberg con cui collide il Titanic è in realtà uno scudo di ghiaccio generato da una gigantesca astronave aliena immersa nell'Atlantico.
- Il Titanic viene citato anche nel racconto a fumetti Titanic 2000 di Ratman, tutto incentrato su una copia del Titanic (il sesto tentativo) che farà la sua stessa fine.
- Titanic è anche il titolo di una canzone di Francesco De Gregori (contenuta nell'omonimo album Titanic), il quale ne ha composte altre due, sempre in relazione al tragico evento:L'abbigliamento di un fuochista e I muscoli del Capitano. Due anni più tardi ne compose una quarta con l'ironico titolo Tutti salvi.
- Nello speciale di Natale del 2007 della serie televisiva Doctor Who, il Dottore atterra con il TARDIS su una replica in versione astronave del Titanic, che nella notte del suo viaggio di inaugurazione, precipita verso la Terra la quale viene salvata dal Dottore che riporta il Titanic in orbita.
- Il Titanic è il luogo in cui sono ambientati il primo e l'ultimo episodio della serie televisiva Kronos. In uno degli episodi, i viaggiatori temporali ammoniscono il comandante Smith della tragedia imminente mostrando persino una copia di un quotidiano non ancora pubblicato. Ritenendolo una burla, Smith lo getta via in mare.
- Nel film di Aldo, Giovanni & Giacomo Tre uomini e una gamba, in una scena Giovanni si lamenta di un rumore metallico proveniente dall'auto sulla quale stanno viaggiando, quando gli viene risposto che è solo un "rumorino da niente" Giovanni dice "Anche il capitano del Titanic lo diceva, -ma no, ma no, è solo un rumorino… da niente!"
- Nel film Superfantozzi (1986), la voce narrante racconta che il ragioniere e Filini, dopo aver vagato a lungo l'Atlantico, vennero salvati proprio da tale nave.
- Un infelice annuncio televisivo pubblicitario di una compagnia telefonica italiana mostra in chiave comica l'impatto del Titanic con l' iceberg. Un uomo elegante in cerca di ghiaccio per il propriochampagne se ne vede arrivare una gran quantità dall'iceberg.
- Nel film interpretato da Bill Murray Osmosis Jones, c'è un chiaro riferimento al Titanic: Quando Frank è sul punto di morire e la città interna al suo corpo si sta distruggendo, si vedono quattro anticorpi che simboleggiano la famosa orchestra del transatlantico, e mentre proprio si sta svolgendo il disastro, uno dei componenti dice agli altri: "signori, è stato un piacere suonare con voi" e cominciano a suonare l'inno solenne Nearer my God to Thee.
- Nel videogioco Need for Speed III: Hot Pursuit, durante la pista "Acquatica", è possibile vedere il Titanic passare vicino alla pista.
- Nel videogioco Re-Volt ci sono due piste dedicate al Titanic, chiamate Toytanic 1 e Toytanic 2. Il giocatore in entrambi i casi corre sui ponti e all'interno del Titanic: nella prima versione è giorno, nella seconda è notte, ci sono iceberg all'orizzonte e la nave suona emette un fischio. In entrambe le piste è presente il rollio della nave.
- Nel lungometraggio dei Simpson, nella sequenza iniziale i Green Day, dopo un concerto, affondano nel lago a causa dell'acqua inquinata suonando quella che probabilmente fu l'ultima canzone interpretata dall'orchestra a bordo del Titanic: l'inno cristiano Nearer, My God, to Thee.
- Nel film di Shane van Dyke Titanic II (2010) si fa spesso riferimento al Titanic. Il film inoltre si svolge in gran parte a bordo di una nave chiamata SS Titanic II, che affronterà una sorte molto simile a quella del Titanic.
- Nel film di Luc Besson Adèle e l'enigma del faraone del 2010 alla fine del film la protagonista Adèle si imbarca sul Titanic e nella scena il suo acerrimo nemico dichiarerà che il suo sarà un viaggio molto turbolento (e come ultima scena si legge il nome Titanic sulla nave)
- Nella storia di Paperone disegnata da Romano Scarpa vediamo i paperi impegnati in una missione di recupero del Titanic (chiamato "Paperic" nella storia), in competizione col rivale Rockerduck. Nella storia, il relitto è integro e non spezzato in due.
- Nel cartone animato In giro per il mondo con Timon e Pumbaa il secondo episodio è ambientato al Polo Nord, e mentre loro sono su un pezzo di ghiaccio passano davanti ad una nave chiamata SS Boat, chiaro riferimento al Titanic.
- La Disney, per la Home Video, pubblicò un VHS dal titolo Storie quasi titaniche con alcuni episodi che parlano di naufraghi e navi che affondano. In uno, per via radio, viene nominata una nave, il Gigantic, che sta affondando. La copertina, inoltre, rappresenta Topolino e Minnie, sul Titanic, che imitano la scena di Jack e Rose.
- Nel film Alvin Superstar 2 quando Alvin vince la partita di football sale sulla palla, apre le braccia e grida "Sono il re del mondo!", chiaro riferimento al film Titanic di Cameron.
- Nei contenuti speciali del 2º DVD di Aladdin, c'è il gioco interattivo In giro per il mondo con il Genio, dove il Genio manda una serie di cartoline a Jafar e Iago, rinchiusi nella lampada. Nella prima cartolina il genio è sul Titanic. Nel sequel Il ritorno di Jafar sempre il Genio descrive il Titanic come "un grosso Yacht".
- Un episodio di una serie di Ghost Whisperer è ambientato su una nave da crociera. Nella scena finale, colui che era infastidito dal fantasma di una donna, che Melinda farà passare oltre, butta un braccialetto in mare. L'inquadratura del gioiello che tocca l'acqua è molto simile a quella in cui Rose, anziana, butta il gioiello "Il Cuore dell'Oceano". Infatti, come ultima battuta, l'uomo dice "L'ho visto fare in un film!", riferendosi al film di Cameron.
- Il Titanic viene anche citato in Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti del 2006, in una scena un protagonista dice "moriremo qua dentro" e l'altro risponde "Ehi, è quello che hanno detto nelTitanic".
- Una puntata di Zack e Cody sul ponte di comando è un chiaro riferimento al Titanic, in cui Zack è lo sfortunato Jack mentre Violet è la ricca Rose, la detentrice della collana "Il Cuore dell'Oceano" che nella puntata è chiamata "il rene del mare".
- Nell'opera dello scrittore giapponese Miyazawa Kenji, Ginga Tetsudō no Yoru (銀河鉄道の夜, Una notte sul treno della via Lattea) che parla del fantasmagorico viaggio di due bambini, Giovanni e Campanella, su un treno che li porterà per la "quarta dimensione", saliranno appunto un istitutore con due bambini che sono stati naufraghi del Titanic e nella trasposizione cinematografica a cura di Sugii Gisaburō del 1985 (Night on the Galactic Railroad (銀河鉄道の夜 / Ginga Tetsudō no Yoru), oltre la tragica storia, viene citato e cantato il brano "Nearer, God to Thee" chiaro riferimento all'orchestra del Titanic.
- In una puntata del cartone animato di Mr. Bean, egli cerca di parcheggiare la macchina per andare al cinema a vedere Titanic. Sfortunatamente, arriva alla fine e si vede la nave che colpisce l'Iceberg e affonda.
- Nell'episodio de "I Simpson", i vecchi e il mare, Bart invita i vecchi della casa di riposo su una nave da crociera. Sfortunatamente, una barca di Mongomery Burns colpisce la nave spezzandola in due (come successo al Titanic prima di affondare). Inoltre, prima che la nave di Burns si schianti, Smithers ritrae Burns nudo (come nel film Titanic 1997) con una collana probabilmente il "Cuore dell'oceano".
- In un episodio della serie Supernatural l'angelo Balthazar andando indietro nel tempo riesce a evitare il disastro del Titanic, dicendo che l'ha fatto solo perché odia il film e la relativa colonna sonora. Ma alla fine è costretto a cambiare di nuovo il passato e riportare tutto come prima.
- Nel film prodotto e diretto da James Cameron, Titanic, si mostra la nave con quattro ciminiere che emettono un sottile filo di fumo, mentre invece la quarta ciminiera non fumava.
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Una teoria molto controversa[118][119] viene portata avanti da Robin Gardiner nel suo libro I due Titanic: L'enigma di un disastro voluto e di una truffa colossale. Il vero Titanic non è mai partito!(Titanic, the ship that never sank?)[120]. Attingendo a una notevole serie di eventi e coincidenze, l'autore sostiene che l'affondamento del secolo non fu altro che una colossale frode assicurativa.
È noto che il Titanic avesse un gemello quasi identico, l'Olympic, che il 20 settembre 1911 fu speronato dall'incrociatore HMS Hawke. Entrambe le navi furono gravemente danneggiate e la conseguente inchiesta governativa assolse l'Hawke da ogni responsabilità. L'Olympic, stando a quanto sostiene Gardiner, avrebbe avuto danni estesi agli ancoraggi della turbina centrale e alla chiglia. Sempre secondo la tesi dello scrittore, la White Star Line non avrebbe assicurato la nave e non avrebbe potuto permettersi i costi della riparazione. Per ottenere comunque un profitto, la Compagnia avrebbe scambiato l'Olympic col Titanic facendolo deliberatamente affondare, simulando un incidente: di conseguenza il Titanic sarebbe sopravvissuto 25 anni sotto il nome del gemello.[121]
Il piano di affondamento sarebbe stato quello di portare la nave in un luogo molto battuto dalle rotte transoceaniche per favorire il salvataggio dei passeggeri e allagare lentamente lo scafo.
Gardiner non spiega però come una nave gravemente danneggiata possa mantenere una velocità di crociera normale e navigare per migliaia di chilometri nell'Atlantico, né spiega come mai avvenne la collisione contro l' iceberg, che provocò così tante vittime.
La teoria non ha trovato alcuna conferma né fondamento in inchieste giudiziarie successive.
Storia di alcuni superstiti [modifica]
Masabumi Hosono [modifica]
Masabumi Hosono (Tokyo, 1870 - 1939), era l'unico passeggero giapponese a bordo del Titanic e riuscì a salvarsi lanciandosi in mare su una scialuppa ancora libera, nonostante l'indicazione del capitano di dare la precedenza a donne e bambini.
Il fatto non costituì nulla di particolare negli Stati Uniti ma segnò profondamente la vita di Hosono in Giappone, dove l'opinione pubblica lo additò come un traditore dell'onore nipponico, e la sua carriera lavorativa sino alla sua morte, avvenuta nel 1939.[122]
Emilio Portaluppi [modifica]
Emilio Portaluppi, (Arcisate, 1881 - 1974), passeggero italiano di seconda classe. Il quotidiano La Stampa gli dedicò un articolo:
« Fra le narrazioni dei superstiti del Titanic si annovera quella dell'italiano Emilio Portaluppi di Arcisate, passeggero di seconda classe, il quale dice di essere stato svegliato dall'esplosione di una caldaia della nave. Corse allora sul ponte, si mise la cintura di salvataggio e, seguendo l'esempio degli altri, si gettò in mare, dove, aggrappatosi ad un pezzo di ghiaccio, riuscì a rimanere a fior d'acqua finché fu scorto e raccolto dai passeggeri dei canotti. » | |
( Come si salvò un italiano a New York, La Stampa, 20 aprile 1912) |
Voci di paese, non confermate da prove, raccontarono che egli abbia mentito sulle modalità del proprio salvataggio per rendere la sua storia più avventurosa. Infatti egli raccontò di essere caduto in mare e di esservi rimasto circa due ore fino all'arrivo di una scialuppa. In realtà egli ebbe solo la fortuna di riuscire a saltare sulla scialuppa n. 14. Addirittura raccontava di essere riuscito a salire sulla scialuppa grazie all'intervento di lady Astor, il cui nome però non risulta nell'elenco ufficiale degli imbarcati sulla scialuppa 14.
Dopo il naufragio visse negli Stati Uniti (New York e New Jersey) per poi fare ritorno definitivamente in Italia nel 1965, dove trascorse gli ultimi anni di vita in Arcisate fino alla sua morte nel 1974. Alternava qualche vacanza ad Alassio dove la fama di sopravvissuto del Titanic lo aveva preceduto e accompagnato nelle sue passeggiate sul lungomare. Alloggiava nella pensione-ristorante Palma, il cui proprietario, Silvio Viglietti, raccontò in un articolo:
« Forse qualcuno tra i non più giovani si ricorderà di quel vecchio ometto distinto che con il suo bastone che lui chiamava “la mi mié” (mia moglie), per oltre venti anni dal 60 all’ 80 del secolo scorso ha vissuto in pensione ad Alassio proprio da me all’albergo Palma e che parlava amichevolmente con tutti e tutti riconoscevano perché era l’ultimo italiano tra i superstiti del naufragio del Titanic, la nave affondata a causa dell’urto con l’iceberg nell’aprile del 1912! Era il prof. Emilio Portaluppi di Arcisate (Varese): ogni anno il giorno dell’anniversario del naufragio nel mio ristorante celebravamo il suo compleanno con trent’anni in meno, perché lui diceva giustamente che essendo scampato alla morte si riteneva rinato in quel giorno e siccome allora aveva trent’anni li contava in meno; ragionamento logico! Organizzavo per l’occasione un grande pranzo cui erano invitati autorità e giornalisti, cosa che procurava notevole risonanza perché abbondavano gli articoli e le foto su giornali e riviste che pubblicavano la vera storia del naufragio con particolari inediti arricchiti dal vecchio professore con molti particolari, così come quello di essere stato salvato dalla proprietaria di “Times” che si trovava sulla scialuppa a cui il Portaluppi si avvicinò e che intercesse per lui tirandolo a bordo mentre i marinai lo allontanavano con i remi; e lui aveva una pistola di madreperla in bocca, raccolta prima di buttarsi dalla tolda del Titanic tra i flutti gelati per il ghiaccio, pistola che dovettero strappargli di bocca poco a poco; la signora era Lady Astor. » | |
( Silvio Viglietti, L'Alassino n. 11, 17 novembre 2005) |
La notte del naufragio Portaluppi perse tutto quello che aveva, ma riuscì a salvare il menù della cena.
La famiglia Laroche [modifica]
Joseph Laroche (26 maggio 1886 - 15 aprile 1912) è divenuto famoso per essere stato l'unico passeggero di colore a bordo del Titanic. Egli era originario di Haiti, e si imbarcò, insieme alla moglie Juliet Lafargue e le due figlie, sul transatlantico a Cherbourg nel tardo pomeriggio del 10 aprile, prenotando una cabina di seconda classe. Dopo l'impatto con l' iceberg, Joseph perì nell'affondamento, mentre la moglie e le figlie, imbarcate sulla scialuppa n. 14, furono recuperate dalla Carpathia nelle ore successive. Il corpo del Sig. Laroche non fu mai ritrovato[123].
David Sarnoff [modifica]
Una storia spesso data per vera è che la prima persona ad avere ricevuto la notizia dell'affondamento fu David Sarnoff, che più tardi fondò la RCA. Sarnoff non fu la prima persona a ricevere la notizia (anche se egli lo sostenne) ma assieme ad altre persone a New York si occupò nei tre giorni successivi al disastro di ricevere le notizie e i nomi dei dispersi e comunicarli al pubblico.[124].
Violet Costance Jessop [modifica]
Violet Constance Jessop, hostess della White Star Line, si salvò dall'affondamento del Titanic sulla scialuppa n. 16, salvando un bambino e venendo recuperata dalla Carpathia. Nel 1911 Violet era a bordo dell'RMS Olympic, nave gemella del Titanic, quando questa, al comando dello stesso capitano Smith del Titanic, speronò un incrociatore nel canale della Manica.
Quattro anni dopo, nel 1916, Violet prestava servizio come infermiera sulla HMHS Britannic, la terza nave di classe Olympic dopo il Titanic e l'Olympic, quando questa venne affondata da una mina.
Gli ultimi sopravvissuti [modifica]
Il 6 maggio 2006, a 99 anni, è morta negli Stati Uniti l'ultima superstite ancora in vita che avesse un ricordo inerente all'affondamento del Titanic, Lillian Gertrud Asplund; aveva 6 anni il giorno del disastro[125].
Gli altri due superstiti che avevano vissuto il naufragio erano troppo piccoli per poter avere memoria dell'accaduto: la prima era Barbara West Dainton che è morta il 16 ottobre 2007 a 96 anni e all'epoca aveva solo 10 mesi, mentre la seconda era Elizabeth Gladys "Millvina" Dean (nata il 2 febbraio 1912) che aveva invece solo 71 giorni all'epoca del disastro ed è deceduta il 31 maggio 2009[126].
Winnifred Vera Quick Van Tongerloo (Plymouth, 23 gennaio 1904 – East Lansing, 4 luglio 2002) sopravvissuta al naufragio non partecipò mai a nessun evento organizzato al riguardo[127].
Alcuni casi singolari sono rappresentati da persone, fra cui una donna italiana, che al momento del disastro non erano ancora nate ma le cui madri erano incinte al momento del naufragio in cui tutti i padri morirono.
Ellen Mary (Betty) Phillips nacque l'11 gennaio 1913 (271 giorni dopo il naufragio quindi potrebbe essere stata concepita sul Titanic) e morì nelnovembre 2005, i genitori erano Henry Samuel Morley (deceduto) e Kate Florence Phillips che viaggiavano col falso nome di Marshall, in quanto erano una coppia clandestina avendo lui lasciata la vera moglie.
L'italiana Maria Salvata Del Carlo nacque il 14 novembre 1912 e trascorse la sua vita ad Altopascio, vicino a Lucca. Dopo la tragedia, la madre ormai vedova (il padre fu tra le vittime del naufragio) ma incinta di 2 mesi ritornò in Italia per darla alla luce. È morta nella sua casa di riposo il 31 ottobre 2008.
Lucian Philip Smith nacque il 29 novembre 1912 ed ebbe lo stesso nome del padre deceduto, la madre era Mary Eloise Hughes.
Margareth Marvin nacque il 21 ottobre 1912 da Mary Graham Carmichael, vedova di Daniel Warner Marvin. Il 14 agosto 1912 nacque il figlio di John Jacob Astor e Madeleine Talmage, ebbe lo stesso nome del padre e morì in Florida nel 1992.